Senza titolo 40

A volte mi capita di sognare di essere ancora a scuola. Interrogazioni a cui non sono preparata, zaini pieni di libri di materie sbagliate. Insoddisfazione. Mi sveglio e mi rinfranco del fatto che fosse soltanto un sogno, eppure il senso di disagio rimane.
Credo ci siano persone che saranno sempre insoddisfatte, incapaci di sentirsi interamente felici di ciò che vivono. Forse è caratteriale. Forse è una tara, forse una buona qualità (?).
La costante sensazione di amarezza che si acuisce in certi periodi dell’anno e ci accompagna soprattutto quando ci capita di fermarci e farci domande. Diventiamo incapaci di riassorbire le inevitabili  frustrazioni, trasformarle positivamente.
Si cercano palliativi.
O si fa finta di non udire la corda stonata, quella più sensibile.
Siamo fatti così, è inutile, non ci si può cambiare.
Felici, ma incompleti.
Imprecisi, come i contorni delle fotografie sgranate. Privi di fissità, come le definizioni dei ricordi, che mutano di prospettiva e di intensità col tempo.
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